Qualche cenno storico
L’arte del vetro nasce e prospera nella lagune veneta, sui principi del V° secolo, dai fuggitivi dalle incursioni unniche e longobardiche.
Gli Italiani furono i primi ad apprendere dai Fenici una tale arte e le fabbriche vetrarie di Roma superarono quelle di Siria e di Egitto.
Un tale "Domenico fiolario" è presente nell’ atto di donazione della chiesa di S. Giorgio a Venezia ai frati Benedettini, fornendo così la prima prova documentata di un’attività vetraria a Murano.
dato che fiolario o fioler (da fiola, recipiente in vetro a collo stretto) è il nome dato dai veneziani dell’epoca ai vetrai.
I primi prodotti ripetono forme tardo romane e bizantine: si tratta di bottiglie panciute dal collo allungato, dette "inghistere", e di "fiole o fielle", bottiglie a collo stretto dalle quali deriva il termine "fioleri", prima denominazione dei vetrai veneziani.
Di forme tradizionali anche i vari tipi di bicchieri tronco-conici chiamati "mojoli de girlanda et imperlati e incostati" invero gli antenati dei tipetti , e vetri comuni da tavola e da osteria.
Altri contenitori venivano commissionati dalla Repubblica alla fornaci muranesi e servivano come recipienti da misura per la vendita di olio e di vino negli esercizi pubblici.
da notare che in ogni epoca questi capolavori in vetro soffiato, ed i lampadari di Murano in primis, di fatto sono sempre opera della piazza " ( squadra di quattro persone capitanata dal Maestro) e non di un singolo.